
Tratto dal mio libro "Creare e gestire un team sportivo di successo - come fare!"
Ogni allenatore ha il proprio decalogo di comportamento che contrappone l’allenatore “vincente” all’allenatore “formatore”.
Il primo è visto in negativo perché è quel tipo di Mister che punta dritto solo alla vittoria, calpestando i diritti e le libertà di espressione dei piccoli, che vengono guidati come robot.
Permettimi una provocazione: premesso che sono pienamente d’accordo con il concetto che si vuol trasmettere, e faccio riferimento al rispetto dei piccoli, ma il termine “vincente” non è sbagliato per definire uno stile comportamentale errato?
Tra “formatore” e “vincente” qual è il termine che ti cattura di più?
Poi mi sono chiesta: “come mai ancora siamo fermi a dire devi essere così?... come mai ancora puntiamo l’attenzione su ciò che dobbiamo dire e non su come lo dobbiamo dire?...
All’allenatore viene detto: devi essere un formatore, devi saper comunicare con il gruppo, devi saper modulare la voce, devi catturare l’attenzione di chi ti ascolta…
Ai dirigenti vengono richieste competenze di gestione sempre più innovative, una capacità di organizzazione che esula dalla semplice voglia di fare ma necessita di conoscenze manageriali.
Sapere la normativa sportiva è indispensabile per la gestione della scuola calcio, ma poi occorrono strumenti di direzione aziendale, capacità di gestire un gruppo, di motivarlo e coinvolgerlo nel raggiungimento dei traguardi prefissati.
Abbiamo capito che “dobbiamo essere così”. Ma se “così” non lo siamo o per esserlo dobbiamo migliorare… “come” possiamo fare?
È il “come” che a noi interessa: come posso capire gli altri, come posso guidare un gruppo, come posso trasmettere le mie conoscenze, come posso organizzare strategicamente il mio lavoro, come posso modulare la mia voce, come posso catturare l’attenzione degli altri…
Il mio obiettivo è proprio questo: suggerire le regole per “come essere” e “come fare”.
Il primo è visto in negativo perché è quel tipo di Mister che punta dritto solo alla vittoria, calpestando i diritti e le libertà di espressione dei piccoli, che vengono guidati come robot.
Permettimi una provocazione: premesso che sono pienamente d’accordo con il concetto che si vuol trasmettere, e faccio riferimento al rispetto dei piccoli, ma il termine “vincente” non è sbagliato per definire uno stile comportamentale errato?
Tra “formatore” e “vincente” qual è il termine che ti cattura di più?
Poi mi sono chiesta: “come mai ancora siamo fermi a dire devi essere così?... come mai ancora puntiamo l’attenzione su ciò che dobbiamo dire e non su come lo dobbiamo dire?...
All’allenatore viene detto: devi essere un formatore, devi saper comunicare con il gruppo, devi saper modulare la voce, devi catturare l’attenzione di chi ti ascolta…
Ai dirigenti vengono richieste competenze di gestione sempre più innovative, una capacità di organizzazione che esula dalla semplice voglia di fare ma necessita di conoscenze manageriali.
Sapere la normativa sportiva è indispensabile per la gestione della scuola calcio, ma poi occorrono strumenti di direzione aziendale, capacità di gestire un gruppo, di motivarlo e coinvolgerlo nel raggiungimento dei traguardi prefissati.
Abbiamo capito che “dobbiamo essere così”. Ma se “così” non lo siamo o per esserlo dobbiamo migliorare… “come” possiamo fare?
È il “come” che a noi interessa: come posso capire gli altri, come posso guidare un gruppo, come posso trasmettere le mie conoscenze, come posso organizzare strategicamente il mio lavoro, come posso modulare la mia voce, come posso catturare l’attenzione degli altri…
Il mio obiettivo è proprio questo: suggerire le regole per “come essere” e “come fare”.
maggiori informazioni su www.comunicaree.com
5 commenti:
Ciao! ho letto questo tuo libro e devo dire che ho trovato tante cose interessanti e che nemmeno conoscevo... a saperlo prima non avrei fatto l'allenatore!!! scherzo!!! Quante cose ancora non sappiamo? penso che abbiamo ancora un mucchio di cose da imparare! un saluto pieno di stima! Marco
Ciao Solidea, sono diventato un allenatore di calcio da poco tempo. Tra i colleghi ho notato una realtà: c'è poca voglia di aprirsi al nuovo ed imparare altre materie. Che ne pensi? P.S. ora però acquisto anche il tuo libro! un saluto, Gigi
Caro Gigi, che devo pensare?! Per prima cosa, la comunicazione non è una materia nuova, hai presente Socrate? o l'arte dell'oratoria? credo sia passato qualche anno, no?! Riguardo la non voglia di imparare cose nuove, e non faccio riferimento solo a chi fa l'allenatore ma a chiunque, mi viene da scrivere una citazione, che fa così: l'uomo che a 50 anni è come quando ne aveva 20, ha perso 30 anni di tempo! buona lettura!
gran bel libro, complimenti!
ciao Solidea! sono convinto che questo libro debba essere adottato da tutte le società di calcio. Complimenti!!!
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