
Mi piace definirla così: etica emozionale! Nello sport coaching, facciamo riferimento al Mental Training, cioè allenamento mentale per gestire gli stati d'animo. Le emozioni sono l'essenza della nostra vita, senza saremo tutti dei bicchieri vuoti... le emozioni ci fanno vibrare, ci danno la carica, possono farci toccare la felicità o... possono limitarci! Si! perchè tutti sappiamo che ci sono emozioni positive ed emozioni negative. Chissà poi, per quale strano mistero, tutti ricordiamo solo quelle negative...
Non siamo immuni dalle emozioni, mai: ci emozioniamo davanti ad un film, sorridiamo davanti ad una scena comica e, per entrare nel campo da gioco, esultiamo quando la nostra squadra segna un goal, saltiamo ad un metro da terra (che se ce lo chiedessero fuori dal quel contesto e momento, non ne saremo capaci!)...
Gli Istruttori/allenatori, sanno anche però, che, durante una partita, si sperimentano stati d'animo improduttivi. Quando? Quando riprendiamo in modo scorretto, per la foga del momento, i nostri allievi, quando utilizziamo la nostra gestualità per una comunicazione negativa (pugni alla panchina, calci al primo pallone che ci capita davanti) e quando rivolgiamo frasi pesanti all'avversario o all'arbitro.
Cosa ci succede in quel preciso momento? Non sembriamo più noi, siamo capaci di qualunque gesto, siamo trasformati... abbiamo perso il controllo delle nostre emozioni! Siamo come l'immagine che vedi in alto a sinistra: preoccupati, arrabbiati, delusi, disperati, confusi.
Quale vantaggio ne ricaviamo? E' davvero difficile trovarne uno!

Come possiamo gestire le nostre emozioni?
Ecco i punti salienti:
1. sapere che il controllo emozionale è sotto il nostro potere: possiamo dirigere la nostra mente.
2. fare un elenco delle emozioni che si provano durante una partita. Quali sono? Sono più le negative o le positive?
3. scegliere di cambiare! Significa decidere di abbandonare modelli di comportamento e emozioni che ci limitano. Fai attenzione, non basta dire "da adesso cambio!". Ci vuole consapevolezza, sicurezza, voglia e motivazione per affrontare un cambiamento.
4. Trova le motivazioni per cui dovresti cambiare. Per farlo, poniti questa domanda: a cosa vado incontro se non modifico questi stati d'animo? Prova a pensare a come ti vede il tuo gruppo, a quali messaggi gli trasmetti, e questo è molto importante! Cosa vogliamo insegnare ai nostri atleti, quale esempio vogliamo fornire? L'allenatore è un leader, e il leader è quello che dà l'esempio, non che fa l'eroe...
2 commenti:
Ciao Solidea, leggo con piacere questo post. Per me però è un tasto dolente: prima di affrontare una partita, mi ripeto sempre che in panchina devo stare calmo, che devo cercare di tranquillizzarmi e che non devo lasciarmi trasportare da quelle emozioni negative... Inizia la partita: per i primi 15 minuti sono calmo, composto, poi, non sò cosa succede, ed al primo fischio dell'arbitro o al primo errore di un ragazzo mi trasformo. I miei buoni propositi iniziali spariscono. Il bello è che al termine della partita mi pento e ci sto male.
Dimenticavo: sono un allenatore della categoria giovanissimi. Cosa posso fare? mi dai un consiglio? grazie! A.
Caro A., visto il "processo" che mi descrivi, non credo che il tuo proposito inziale sia così forte. Quando si crede in qualcosa, e quando si vuol migliorare... non si cambia idea tanto facilmente.
Non ci credi, il fatto è questo! Il consiglio che ti posso dare è: focalizza meglio il tuo obiettivo (quello cioè di essere tranquillo. Quando sei in partita, ricordatelo: il tuo obiettivo è stare tranquillo. Capita spesso, in partita, che la nostra attenzione si rivolga altrove e si lasci prendere da un altro obiettivo (che in realtà non è tale): la vittoria.
Prima di arrivare a puntare sulla vittoria, sai quanti obiettivi veri ci sono?
Provo a suggerirtene qualcuno:
1. il raggiungimento ed il mantenimento di un comportamento corretto dei ragazzi;
2. il miglioramento della prestazione tecnica dei ragazzi;
3. il miglioramento del loro stato d'animo: eliminazione delle paure...
potrei continuare all'infinito ma lascio a te la compilazione dell'elenco, che da parte mia vuole essere solo uno stimolo per una riflessione.
P.s.: i ragazzi non commettono errori, sperimentano!
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