
Proprio ieri, abbiamo affrontato il tema della responsabilità all'interno di una società di calcio. Le responsabilità sono distribuite tra tante figure/persone che fanno parte di una struttura sportiva. Tra queste ci sono gli allenatori, i dirigenti, i custodi, ed i genitori. Finalmente ci siamo arrivati! Sia "Porta a Porta" che "Matrix", con ospiti diversi, hanno toccato questo tasto. Le società dilettantistiche devono capire che non sono spettatrici di un' insieme di regole che stanno per cambiare, sono invece le protagoniste assolute. Quel tasto è di un pianoforte che ci appartiene, a volte un po' scordato, con suoni sgradevoli che dobbiamo armonizzare! Ieri, ho ricevuto una mail di un allenatore che stimo molto, un allenatore d'avanguardia, uno di quelli che lavorano con la dolcezza, con alti valori e che lasciano libertà di espressione ai piccoli. Mi ha chiesto un consiglio su un'iniziativa che ha cercato di portare avanti. Partendo dal presupposto che i Comunicati Ufficiali della Figc, a livello Provinciale, siano indice di una "guerra sociale" quando riportano "ammenda a carico della società XXX per comportamento ingiurioso verso l'arbitro, ecc...", questo allenatore ha deciso di stilare un Vademecum comportamentale per i ragazzi in fase di gara. Un Vademecum che non rimanesse carta scritta ma che fosse condiviso da tutti. Ha così convocato una riunione con i genitori e dirigenti della società (alcuni genitori/dirigenti) per esporre l'iniziativa. BOCCIATA, motivata con un "i ragazzi sarebbero stati troppo legati in campo". Questo allenatore parla del progetto come "il mio impegno, la mia esperienza, il mio fallimento". E' stato definito come "l'uomo che crede alle favole"...
Lo so che non ci sono parole per descrivere questo fatto... vogliamo il bene per i ragazzi e proprio i genitori ci ostacolano. Questione di testa, di convinzioni e comportamenti radicati, di paura del cambiamento, di aspettative nel voler vedere nel proprio figlio il CAMPIONE. Mi domando: il campione, quello con la C maiuscola, è quello che non rispetta le regole? E' quello senza educazione? Boh!?
Questi freni ci sono, è un dato di fatto. Noi però dobbiamo andare avanti... c'è chi si è fatto mettere in croce per i Suoi principi... Personalmente, fossi stata l'allenatore, non avrei convocato in primo luogo i genitori, avrei invece realizzato con i ragazzi il Vademecum (magari a piccoli passi, con l'inserimento di piccoli gesti). In questo modo, i genitori avrebbero visto in concreto il miglioramento comportamentale dei propri figli, di riflesso, avrebbero adeguato il proprio comportamento, ed avrebbero accettato il cambiamento senza nemmeno accorgersi, in maniera graduale. Ricordiamoci: se abbiamo un sogno, un'idea nella quale crediamo veramente, dobbiamo lottare per essa ed essere flessibili nelle nostre strategie! Allenatore d'avanguardia: VAI AVANTI! Firmato: "La donna che crede nelle favole!"
3 commenti:
Ciao Solidea, quello che è successo all'allenatore di cui parli oggi, non è un fenomeno isolato. Anche io mi sono trovato in una situazione simile, ed ancora ci sto lottando. Faccio molta fatica, se devo essere sincero, però insisto. buona giornata!
Salve a tutti,
scrivo in questo blog per esprimere la mia opinione, frutto della mia esperienza di dirigente sportivo. Secondo me, esiste uno scollamento enorme tra la teoria e la pratica. Ritengo di aver perso letteralmente del tempo in tante riunioni, nelle quali si parla di cose belle, di progetti di futura realizzazione, di iniziative importanti che dovrebbero far risaltare il nome della società sportiva, e poi niente di fatto! A parole sono tutti pronti ma nella realtà nessuno muove un dito: forse è troppo impegnativo? Ringrazio Solidea in anticipo se questa opinione-provocazione verrà pubblicata.
è sempre così difficile farsi un mea culpa!
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