
All'interno di una società sportiva, come coach sportivo, lavoro a stretto contatto con l'allenatore ed i giocatori, di qualsiasi categoria e fascia d'età. In questo caso, potete capire come la figura del coach sportivo sia inserita nel "campo" e non nello staff medico. Ci sono infatti differenze sostanziali tra il psicopedagogista, psicologo dello sport ed il coach sportivo. In primo luogo, non mi occupo di patologie o disturbi che devono essere curati con la medicina, la competenza, in questi casi, è delle prime due figure. Il coaching è un processo motivazionale, non una terapia.
Mental training, focalizzazione su obiettivi, miglioramento della performance, identificazione dei valori, sono punti centrali che affronto con i giocatori. Ogni intervento varia comunque in base ai singoli soggetti ed alla loro età.
Con l'allenatore si crea un rapporto stretto di collaborazione, ognuno nel proprio ambito di competenza. Agli allenatori fornisco anche stimoli per una comunicazione di qualità con i loro allievi. E qui facciamo riferimento alla comunicazione interpersonale, cioè alla comunicazione tra più interlocutori.
"Coach", in inglese significa "carrozza", ed ecco svelta la mia funzione: fare da "mezzo" per raggiungere i risultati desiderati, per trasportare da uno stato presente (iniziale) a quello futuro (desiderato).
Nei prossimi post troverete altre informazioni importanti su come lavoro, sulla Pnl e su come è una mia giornata tipo.
Se avete curiosità, suggerimenti, domande e idee, contattatemi... sarò felice di rispondervi!
3 commenti:
ciao Solidea, ti scrivo per dirti che il tuo lavoro è molto interessante. Personalmente ne avevo sentito parlare ma non maniera dettagliata. Ti leggo con molto piacere... complimenti!M.
Ciao Solidea, mi togli una sana curiosità? Gli allenatori non si sentono in competizione con te? grazie e buon lavoro!
Ciao Luca! ti ringrazio per questa domanda perchè... quello che mi chiedi è un luogo comune da sfatare. Ho lavorato, e lavoro, con molti allenatori, di tutte le età (da 27 anni a 60) ed non ho mai avuto questo tipo di "ostacolo" che chiedi. Tra coach sportivo ed allenatore c'è collaborazione, ognuno ha una propria sfera di competenza e la competizione non trova spazio. Per esempio, io di schemi non ne capisco nulla, della preparazione fisica idem! E' vero che ci sono allenatori con capacità elevate per motivare il gruppo e comunicare in modo efficace, in quel caso sono loro che fanno il mio lavoro.
Considera anche che il rapporto di collaborazione ha un limite ed il mio obiettivo principale è fornire all'allenatore tutti i suggerimenti, strumenti, segreti per una comunicazione di qualità. Poi sarà lui stesso ad attuarli e a lavorare (da solo) col suo gruppo. anche a te buon lavoro!
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