martedì 4 dicembre 2007

terzo tempo nel calcio di serie A e B

Tratto dalla Gazzetta dello Sport 3 dic. 2007

Alla ripresa del campionato dopo la pausa per le festività di fine anno, la cerimonia conclusiva delle partite di calcio dei campionati di serie A e B, il cosiddetto "terzo tempo", anche se la definizione è impropria perché nel rugby indica l'incontro conviviale post-partita, diventerà una consuetudine su tutti i campi dei campionati italiani. Lo ha deciso il Consiglio di Lega che predisporrà per la prossima riunione, già convocata per il 13 dicembre prossimo, un cerimoniale in questo senso per sottoporlo all'approvazione delle società. Il presidente Antonio Matarrese: "Abbiamo molto apprezzato l'iniziativa messa in atto ieri dalla Fiorentina nella gara contro l'Inter"
Già in passato - è stato fatto notare dal segretario generale della Lega, Marco Brunelli - i club avevano discusso dell'opportunità di adottare una qualche forma di cerimonia di chiusura delle gare e, in qualche occasione, si erano anche sperimentate delle iniziative. Era accaduto che si sperimentassero delle forme di fair play nel campionato Primavera, nei preliminari di coppa Italia e quest'anno nella giornata del fair play. Si era trattato di un saluto dei 22 giocatori richiamati nel cerchio di centrocampo dalla terna arbitrale, "un'iniziativa peraltro sfuggita alla maggior parte degli osservatori e degli spettatori e ritenuta dalle società troppo macchinosa". "Per quanto riguarda il cerimoniale che si è visto ieri a Firenze, questo era stato scartato perché patrimonio di un altro sport, il rugby - ha spiegato Brunelli - mentre per il calcio si cercava qualcosa di peculiare". Dopo la commovente e magnifica manifestazione di ieri a Firenze, però il mondo del calcio ha rotto gli indugi. Il calcio italiano avrà quindi una cerimonia di sportività e fair play che dovrebbe contribuire a svelenire il clima delle partite di calcio. Se ne studieranno le modalità - anche se tutto lascia pensare che si tratterà di un qualcosa di molto simile a quello che si è fatto ieri a Firenze - e si applicheranno il prima possibile. Quasi sicuramente alla ripresa del campionato dopo la pausa.


Non c'è dubbio: la Lega recepisce e regolamenta un sano comportamento sportivo.
Solo una domanda: perchè la sua estenzione è pensata solo per la serie A e B?

A presto!
Solidea

giovedì 8 novembre 2007

la motivazione

Carissimi amici, dopo tanti impegni di lavoro, che mi hanno costretto a stare lontana dal blog di sport coaching... eccomi! sono tornata! Pronta per scrivere molti post sulla comunicazione efficace e la pnl in ambito sportivo.

Oggi vi propongo il tema della motivazione e desidero farlo raccontandovi un episodio.

Squadra di seconda categoria, costituita da tutti giovanissimi, la maggior parte allo loro prima esperienza in prima squadra.
6 partite perse, in maniera consecutiva, ed un pareggio. Al termine della partita che ha portato il pareggio, nello spogliatoio, entra il Presidente... pronto a passare una bella ramanzina alla squadra. Eppure i giocatori erano felici per quel risultato perchè comunque rappresentava un piccolo passo in avanti. Il risultato? La squadra è peggiorata ulteriormente.
A presto
Solidea

lunedì 3 settembre 2007

chiedo scusa a tutti ma...

E' passata una settimana da quando un Mister di professione si era dimenticato di essere tale! Silvio Baldini Vs Domenico Di Carlo.
Molte persone mi hanno scritto mail chiedendomi cosa ne pensavo di questo fatto. Cosa ne penso? Baldini va cacciato! Punto.
Lo so... forse sono un po' dura ma credo che certi episodi vadano bloccati sul nascere!
Gli effetti di questo atteggiamento li rivedremo, ne sono sicura, e li ritroveremo proprio nei campionati minori. Quale esempio? Far parte dell'albo prezioso ed inavvicinabile degli allenatori professionisti... dà diritto a certi atteggiamenti?
"Chiedo scusa a tutti ma non a Di Carlo" ... bravo Baldini!!!
Complimenti a Di Carlo per non aver reagito alla provocazione!

Buon lavoro a tutti!
Solidea


mercoledì 18 luglio 2007

management poco riuscito

Buongiorno cari lettori,

in questo post parliamo di management sportivo, ossia della gestione e organizzazione efficace di una società sportiva.

In questo momento molte società avranno completato il loro organico, sia come giocatori che come dirigenti. Altre magari sono ancora in alto mare! Va bene che in questo periodo il mare ci piace ma per un'organizzazione i giochi a questo punto dovrebbero essere fatti (con la possiiblità, certo, di intergrare, aggiustare, migliorare nei mesi prossimi).

Le scelte che opera oggi una società, a qualsiasi livello, devono essere fatte con riferimento alla scorsa stagione.

Vediamo adesso un caso di management poco riuscito.

Una società di calcio, allo stato attuale, si trova con ruoli dirigenziali scoperti e con la maggior parte di tecnici e dirigenti qualificati che se ne sono andati.

In più, i genitori dei più piccoli hanno dichiarato che confermeranno l'iscizione dei propri figli solo dopo l'esser venuti a conoscenza dello staff dirigente e degli allenatori.

Una situazione così vi farebbe riflettere?

Si può, secondo voi, continuare a metter dentro la struttura persone a caso? Magari le prime persone che incontriamo e che ci chiedono meno soldi?

E si può inserire degli allenatori che già sappiamo essere non preparati per quella fascia d'età?

Vi auguro una giornata "organizzata"!

Solidea

mercoledì 20 giugno 2007

motivazioni



Cari lettori, chiusa nel mio ufficio, alla ricerca di nuove informazioni sulle motivazioni nello sport, mi è capitato di vedere un video su YouTube di un formatore che trattava proprio questo tema.
La domanda principale è: perchè alcune persone diventano "campioni" e sono sempre su di un gradino più alto, e altre invece rimangono in basso? Qual è la differenza tra questi due tipi di persone?
Il formatore è entrato così nella tematica della "motivazione". Quando una persona sente una forte spinta ad agire, che poi è quella che fa ottenere i risultati? Beh! Questo formatore ha messo al primo posto lo spirito di sacrifico, al secondo gli attributi... al terzo non ricordo ma non importa, non è questo il punto.
Il punto è: è vero! senza spirito di sacrificio non si può ottenere nulla (a meno che non intervenga la Signora Fortuna!) però... secondo voi, non sarebbe più corretto mettere al primo posto, e prima di ogni altra cosa, la definizione di un obiettivo chiaro?
Perchè, voglio dire, se non ho un obiettivo, non ho chiaro cosa voglio raggiungere... mi viene difficile pensare di essere pronta a qualunque sacrificio, impegno!
Buona serata a tutti!

venerdì 18 maggio 2007

siamo una squadra fortissimi!


Carissimi amici, ho appena fatto un giro su YouTube ed ho trovato questo video di Checco Zaloni. Ve lo ricordate? Il ragazzo che fece l'inno della nostra nazionale più strampalato! Mi sembrava divertente risentirlo insieme!
P.S. il Real Marcianise è salvo!!!

martedì 17 aprile 2007

qualcosa di incredibile!


Cari lettori, il post di questa mattina racconta qualcosa di veramente incredibile...
partita di calcio di campionato Allievi: i ragazzi della squadra avversaria erano molto agitati, nervosi, era palese che qualcosa non funzionava! Bestemmie...
Con i nostri ragazzi , che sono semplicemente eccezionali!, abbiamo retto alla grande questa situazione, restando fermi nella nostra, permettetemelo..., superiorità di atteggiamento e comportamento.
I ragazzi della squadra avversaria, iniziano ad insultarsi tra loro ma soprattutto a lanciare insulti al loro allenatore. Una situazione incredibilmente penosa! Il loro allenatore non ha fatto niente, non ha parlato, non ha fatto cambi... niente di niente... eppure i ragazzi si stavano sempre più agitando. Gli hanno perfino detto che era un imbecille e scemo!!! Veramente, in quel momento mi son venuti molti dubbi... ho anche pensato: chissà, magari il loro allenatore non reagisce perchè sà che questo è il modo migliore per placare la situazione...
Ad un certo punto, a gioco fermo, e ripeto a gioco fermo, un loro giovane calciatore si è girato di scatto verso un nostro ragazzo... gli ha dato un calcio micidiale su un ginocchio! Roba da matti! L'arbitro l'ha cacciato, come è normale che sia.
Vediamo il retroscena: questo ragazzo aveva sospeso gli allenamenti per 4 mesi e appena tornato ha giocato da titolare... i suoi compagni erano nervosi per questo (ho avuto modo di parlare con loro e chiarire questa situazione, che sinceramente li aveva lasciati perplessi... dovevate vedere le loro espressioni).
Domanda: è giusto l'atteggiamento di quell'allenatore?
Personalmente, sto aspettando il verdetto della Federazione sulle giornate di squalifica al ragazzo, e mi auguro che sia una punizione esemplare... Quell'allenatore lo manderei a ballare la paranza... in latitanza però! come dice Silvestri.
Buona giornata a tutti!

venerdì 13 aprile 2007

schiacciati come sandwich!



Qualche giorno fa, in un breve ritaglio di tempo, sono andata a vedermi una partita di calcio, categoria giovanissimi.
Sappiamo quanto sia importante la figura dell'allenatore come guida e leader che fa crescere un gruppo, e quanto sia determinante per il raggiungimento dei risultati prefissati il suo stile comunicativo. In partita si deve parlare o no? Sembra essere questo uno dei più grossi dilemmi, che vede il confronto di opinioni diverse... Ma quello che è successo in questa partita che ho visto ha del meraviglioso! Un allenatore che urlava con la bava alla bocca (è un po' forte il termine? però era così!), un guardialinee che faceva la stessa cosa, aggiungendo, di tanto in tanto, qualche parolaccia, ed un tifoso genitore che, dalla tribuna, faceva l'allenatore in seconda... suggerendo i suoi utili consigli tattici e camminando su è giù per le gradinate.
Il bello (oh! è un termine provocatorio!!!) della situazione è che ognuno dei tre simil-leader diceva cose assolutamente diverse tra loro. Devo dirvi la verità: sono stata tentata dal registrare tutto con il telefonino... prima o poi lo farò! Comunque, in quel preciso momento ho pensato: certo che questi ragazzi devono sentirsi come schiacciati in un sandwich!

giovedì 5 aprile 2007

un po' di musica


Un po' di musica per augurarvi una Buona Pasqua!

mercoledì 4 aprile 2007

cartellino ROSSO


Cari lettori, questa mattina vi racconto una storia (di quelle vere!).
C'è una partita di calcio disputata e vinta... ci sono i ragazzi che stanchi e felici ritornano nello spogliatoio... c'è un allenatore con il volto scuro, arrabbiato, gestualità chiusa. In un primo momento, resta in silenzio, un silenzio pesante, e poi sgrida i ragazzi per aver commesso errori di gioco. I ragazzi passano dalla felicità allo sconforto.
Mi chiedo: era giusto affrontare il discorso "errori tecnici" in quel momento? Era giusto modificare in negativo lo stato d'animo dei ragazzi proprio in quel momento?
Se fossi un arbitro... darei il cartellino rosso!
Vi auguro una splendida giornata con la possibilità di vivere in libertà i momenti di felicità!

mercoledì 28 marzo 2007

il giusto atteggiamento

"Le persone che progrediscono nella vita sono coloro che si danno da fare per trovare le circostanze che vogliono e, se non le trovano, le creano."- George Bernard Shaw

Vi ricordo anche il link del nuovo blog:
http://www.solideavitali.splinder.com/

domenica 25 marzo 2007

Buona Domenica

Cari lettori, con questo post ne approfitto per augurarvi una buona domenica ed un grosso in bocca al lupo per tutti coloro che oggi affrontano una gara sportiva.
Lascio anche questo link di un nostro altro blog... in questo spazio stiamo riscontrando dei problemini con il caricamento dei video... se non riusciremo a risolverli ci trasferiremo direttamente nel nuovo spazio web. Per il momento rimaniamo con i due spazi aperti.
Parola mia: farò in modo di recuperare tutti i post contenuti in questo blog!
http://www.solideavitali.splinder.com/

venerdì 23 marzo 2007

scaricabarile e le responsabilità



Questa mattina vi posto una "storia" vera, successa qualche giorno fa. Mi asterrò dal fare commenti... la mia provocazione in qualche modo l'ho già fatta con l'immagine inserita qui alla sinistra.
Le Istituzioni locali del calcio convocano una riunione urgente e straordinaria con le varie società di calcio. Tema da trattare: la violenza assurda che in questo momento sta toccando la nostra amatissima sfera bianco/nera (almeno questi i colori del pallone tradizionale!).
Poche le persone intevenute, molto lo sconcerto delle Istituzioni su quanto si sta verificando. Ahimé! Nelle Marche sembra si sia messo in moto un movimento stupido verso gli arbitri.
Inizia la discussione, i relatori dicono la loro, si soffermano sulla responsabilità che hanno tutti i soggetti che mettono piede in una società di calcio.
A questo punto, a noi partecipanti/spettatori la parola. Nessuno interviene, ed uno dei relatori sollecita me.
Il mio intervento: "Credo che le responsabilità siano divise in parti uguali tra tutti i componenti di una società di calcio: presidenti, dirigenti, custodi, allenatori, genitori. I ragazzi ci imitano, quindi una nostra parola, un nostro gesto, un'epsressione, un modo di dialogare e approcciare ad una gara diventano determinanti. Ci sono un'infinità di cose che ognuno di noi può fare e attuare sin da subito per trasmettere messaggi più coerenti e portatori di valori più alti. Per esempio, e questa è una delle ultime situazioni viste e vissute, è coerente in ambito sportivo che un allenatore del settore giovanile fumi in panchina? Esiste o no la regola per cui è vietato fumare in panchina? Perchè certi comportamenti vengono dati per scontati, già appartenenti ad un modello comportamentale consolidato, tanto che gli arbitri sorvolano su questo?"
risposta di un esponente del mondo arbitrale: " fossero tutti così i nostri problemi!"
intervento di un dirigente: "il problema è che non ci sono presidenti adatti a svolgere questo compito. Tutto dipende dal vertice, ed è il presidente che deve vigilare."
intervento di un allenatore: "la colpa è degli arbitri... vorrei sapere come vengono designati!"
intervento di un allenatore DONNA: " sono mamma e capisco i ragazzi... sono una fumatrice e fumo anche in panchina. Questo non costituisce un problema, i veri problemi sono altri, per esempio i ragazzi che dicono parolacce, e non le nostre sigarette!" APPLAUSO DI 5 ALLENATORI, sicuramente fumatori, sicuramente fumatori in panchina, sicuramente a contatto con il settore giovanile, sicuramente... ...

martedì 20 marzo 2007

credere

"Mai nulla di splendido è stato realizzato se non da chi ha osato credere che dentro di sé ci fosse qualcosa di più grande delle circostanze." - Bruce Barton

lunedì 19 marzo 2007

le 4 S dell'istruttore


Oggi, agli istruttori vengono richieste 4 S.
Vediamole:

1 SAPER ESSERE: coerenza 2 SAPERE: competenza 3 SAPER FARE: abilità personale (tecnica e tattica) 4 SAPER FAR SAPERE utilizzo del giusto stile comunicativo.

Il SAPER ESSERE è un concetto che viene ricondotto alla sfera della leadership. Negli articoli precedenti, abbiamo sottolineato il vero senso del leader. Leader è chi dà l’esempio, chi sa gestire le proprie emozioni, chi sa far emergere le potenzialità di chi guida, chi resta coerente, nell’atteggiamento mentale e comportamentale) con la propria scala valori. Essere coerenti significa avere una chiara visione di se stessi e degli altri; aver stabilito la propria missione ed i propri obiettivi in relazione agli atleti che si guidano.

Il SAPERE, diventa determinante in ogni nostra attività, a maggior ragione quando per attività si intende l’insegnamento. Credo sia impossibile insegnare agli altri qualcosa che si ignora… non siete d’accordo?
La formazione continua e aggiornata dovrebbe essere uno dei principali obiettivi dell’allenatore.

SAPER FARE: ammettiamo di essere un istruttore di basket e di non saper fare la “presa” della palla… va bene che c’è un detto che recita più o meno “chi non sa fare, insegna”, ma personalmente lo trovo impossibile. L’istruttore si trova spesso, e in una buona seduta di allenamento lo dovrebbe sempre fare, a far vedere ai ragazzi l’esercizio, il tiro, il singolo gesto tecnico. Se dimostra per primo di non possedere queste abilità, la relazione che cerca di instaurare con il gruppo accusa un vero scossone ed i ragazzi avranno poca fiducia nei suoi confronti.

Possiamo essere coerenti, competenti e abili ma se non sappiamo comunicare, trasmettere, tutte le informazioni che possediamo agli altri, il nostro lavoro di istruttori sarà vano.
Oggi, più che mai, nel mondo dello sport si parla di “comunicazione” dell’allenatore, ed in effetti il ponte di collegamento tra l’insegnamento e l’apprendimento è proprio la comunicazione.
Pensate, allora, quanto immenso può essere il potere della comunicazione.
SAPER FAR SAPERE implica l’utilizzo del giusto stile comunicativo. La comunicazione è una vera e propria azione, che come tale produce delle conseguenze, l’importante è che le sue conseguenze siano positive.

sabato 17 marzo 2007

innovazione: quando il marketing sportivo diventa...


Villa Fenaroli Palace Hotel di Rezzano (Brescia): si ripete, per la sesta volta, l'originale iniziativa del Club rosso nero, il Milan business forum.
E' il primo caso di innovazione in ambito di marketing sportivo, dove la creatività manageriale diventa protagonista.
Fermarsi al marketing sportivo inteso come conquista di poteziali sponsor, e conseguente aumento di badget a dispozione, è ormai qualcosa di superato. Anche uno sponsor ha bisogno di motivazioni, di sentirsi parte integrante di un rapporto di partnership. Alcune società incassano il "contributo" offerto dallo sponsor, lo inseriscono, a seconda dell'investimento, nelle divise dei calciatori, nella sala stampa, in campo... e poi chi si è visto s'è visto! ... ne riparliamo allo scadere del contratto.
In questa iniziativa il Milan crea, invece, un progetto (unico in Europa) che offre l'opportunità alle aziende sponsor di incontrarsi. Perchè? Per consolidare la comunità delle aziende partner, per sviluppare sinergie di marketing e comuni occasioni di business.
Decisamente, una valida iniziativa di fidelizzazione degli sponsor attuali, che creano rapporti tra loro, condividono idee e progetti da portare avanti insieme, e un forte motivo di attrazione di nuovi sponsor.

venerdì 16 marzo 2007

creatività


"La scoperta di una soluzione consiste nel guardare la stessa questione come fanno tutti, e pensare qualcosa di diverso. " - Albert Szent-Gyorgyi

giovedì 15 marzo 2007

per quella palla in rete... cosa non farei!


Secondo voi, cosa sono disposti a fare alcuni allenatori di calcio per vedere quella palla in rete? Attenzione... sto parlando di settori giovanili.
Vi chiedo, in una partita amichevole, ci si può porre come unico obiettivo quello di fare risultato?
Per raggiungere questo obiettivo...
...si può trascurare la tecnica calcistica adottata dal ragazzo?
...si può urlare dalla panchina "punta dritto alla porta", senza vedere che la posizione del ragazzo non è quella ottimale?
...si può trascurare il fatto che invece di una partita di calcio è diventata una partita di pallavolo (perchè la palla sta sempre in alto)?
...si può dimenticare quello che veramente dobbiamo insegnare ai ragazzi?
...si può?

mercoledì 14 marzo 2007

fisiologia



Vi è mai capitato di parlare con una persona triste? Vi siete accorti che, dopo un po', anche la vostra fisiologia è postura sono cambiate?

Vi è mai capitato di parlare con una persona felice, al settimo cielo? Vi siete accorti che sulle vostre labbra, per esempio, c'era stampato un bel sorriso, anche se non era il vostro stato d'animo iniziale?

La nostra fisiologia influenza gli altri e si rilfette su chi abbiamo vicino. Quanto è importante, allora, saperla interpretare e gestire da chi guida un gruppo?

lunedì 12 marzo 2007

comunicazione ai nostri lettori



Dopo essere stata la prima agenzia di comunicazione ad essere presente su You Tube, la Comunicare inserisce i propri video anche su TuoVideo.it, la versione italiana del primo portale.





Tutti i nostri successi sono anche vostri: grazie per la vostra presenza!

Vi ricordo che per approfondire temi come lo sport coaching, la comunicazione aziendale e la comunicazione politica potete interagire con noi nel forum della Comunicare, al nostro sito.

Splendida giornata a tutti!

Alex Zanardi: le motivazioni


Abbiamo già accennato al tema delle "motivazioni" ed alla loro natura esclusivamente emozionale. La motivazione dipende dal nostro fisico e dalle condizioni oggettive che viviamo o dipende dalla nostra mente e da come interpretiamo ciò che ci accade? La risposta è in questo video di Alex Zanardi: un vero esempio di come il cuore può spingere oltre ogni limite.
Credo che la sua storia sia conosciuta da tutti... sapete qual'è stata la sua prima dichiarazione dopo il terribile incidente? "Quando mi svegliato ho pensato alla parte di me che era rimasta e non a quella andata persa".
Nel video, osservate il suo volto, le sue espressioni, la luminosità degli occhi quando parla del suo sport... dopo l'incidente non è cambiato nulla! Una grande lezione sulla MOTIVAZIONE!

domenica 11 marzo 2007

buona domenica!




con qualche abbraccio in più... la domenica può essere eccezionale!
Buona domenica a tutti!

sabato 10 marzo 2007

le prospettive


Tre persone erano al lavoro in un cantiere edile. Avevano il medesimo compito, ma quando fu loro chiesto quale fosse il loro lavoro, le risposte furono diverse.
"Spacco pietre" rispose il primo.
"Mi guadagno da vivere" rispose il secondo.
"Partecipo alla costruzione di una cattedrale" disse il terzo.
- Peter Schultz

Buon sabato a tutti!

venerdì 9 marzo 2007

sport coaching: le motivazioni



In questi giorni sono stata letteralmente assorbita nella preparazione di un seminario sulle motivazioni nello sport. ... una bellissima platea composta da 800 ragazzi... Come tutti i miei interventi, ho cercato di rendere "speciale" questo momento. E' un'esperienza che desidero condividere con tutti voi, perchè parliamo di un tema determinante in ogni contesto della nostra vita: le motivazioni.


In questo post, vorrei trasmettervi il segreto di un'apertura ottimale per stabilire un contatto con una platea tanto vasta. L'argomento da trattare erano le motivazioni. Cos'è la motivazione? Il termine, composto da motivo ed azione, sta ad indicare quella forte spinta interna, quella passione, quella emozione e propulsione positiva che proviamo immaginando l'obiettivo che vogliamo raggiungere. La motivazione è quindi esclusivamente di natura emozionale, se intendiamo motivare noi stessi o gli altri dobbiamo far leva sulle emozioni.


Avere la giusta motivazione significa essere nello stato d'animo ottimale, produttivo.


Quando sono arrivata al seminario, i ragazzi erano un po' assonnati... ed ognuno sicuramente immerso nei propri pensieri, positivi o negativi. Si può parlare di motivazioni così... a freddo? NO! C'era bisogno di instaurare un clima positivo, di apertura, di divertimento, di passione, di vicinanza... Ecco, allora, in questo video, la mia apertura. A voi immaginare l'effetto che ha fatto!

martedì 6 marzo 2007

è nato il Forum della Comunicare


Cari lettori, con questo post vi comunico l'apertura del forum della Comunicare. E' una grande occasione per tutti noi per comunicare, scambiarci idee, suggerimenti e confrontarci sul mondo della comunicazione efficace. Un modo diverso e stimolante di comunicare...
Sei un appassionato di sport coaching, comunicazione aziendale, comunicazione politica? Cosa aspetti? Vieni a far parte del nostro team forum! al sito http://www.comunicaree.com

lunedì 5 marzo 2007

l'allenatore pilota...



Ieri ho assistito ad una partita di "giovanissimi"... Sapete ormai che la mia attenzione si rivolge a tutto tranne che al risultato finale. Certo, una vittoria è importante e tutti ci tengono... è un forte stimolo ad andare avanti, solleva il morale... però c'è un dato di fatto: la vittoria non si allena, mentre tutto il resto si! Comunque, senza voler aprire questo discorso, sicuramente da approfondire in seguito, nella partita di ieri ho osservato in prevalenza il comportamento dell'allenatore. L'allenatore pilota, così lo definisco. Ha pilotato, nel vero senso della parola, per tutta la partita i ragazzi, come se tenesse in mano un telecomando! I risvolti potete immaginarli... così, tanto per riflettere, cosa provereste voi se qualcuno vi dicesse costantemente cosa dovete fare, come dovete muovervi, cosa dovete pensare?
Vi auguro una settimana senza piloti a seguito!

sabato 3 marzo 2007

I belive I can fly


Dedicato a tutti gli sportivi che domani si impegnano in una gara: I Belive I can... la differenza la fa il credere in se stessi!

venerdì 2 marzo 2007

Tra Noi SportivaMente!













Cari lettori, è con vero piacere che oggi vi presento "Tra Noi... SportivaMente!" Il primo spazio in cui poter condividere le nostre esperienze in ambito sportivo... Tra Noi SportivaMente è un'iniziativa della Comunicare che vive della vostra preziosa collaborazione!
L'iniziativa è rivolta a chi opera nel mondo dello sport come istruttore, dirigente, atleta e ad appassionati e curiosi della comunicazione efficace, Pnl, sport coaching...
Tra Noi SportivaMente è una grande opportunità per raccontarci il nostro vissuto, come guidiamo un gruppo, come creiamo empatia e dialogo, i nostri progetti, le ambizioni, come affrontiamo la preparazione mentale, come focalizziamo la nostra attenzione sugli obiettivi che vogliamo raggiungere, i traguardi raggiunti ed i nostri sogni in ambito sportivo.
Ho in programma la stesura di un nuovo libro... e sarebbe bello che le vostre storie fossero le protagoniste!
Come interagire? E' semplice: inviando commenti a questo post (anonimi o firmati... scegliete voi!), o scrivedomi una mail personale, o lasciando commenti nella mia rubrica personale http://www.sportcoaching.piuchepuoi.it
Il successo dell'iniziativa dipende da NOI... così... Tra Noi SportivaMente... per crescere insieme!
P.S. per Tombo: anche arbitri e affini possono partecipare!
un abbraccio a tutti! Solidea

giovedì 1 marzo 2007

post 3: come lavoro da coach sportivo


Attualmente seguo diverse squadre di ragazzi, dalla categoria Esordienti alla Juniores. Il rapporto tra me e loro mi piace definirlo come "collaborazione". In effetti, nel mio lavoro, è così: senza la partecipazione attiva dei giocatori, in questo caso specifico, non posso portare risultati positivi. Ogni volta che inizio un percorso con ragazzi nuovi, da parte loro c'è tanta curiosità per 2 motivi: uno, perchè conoscono poco la figura del coach sportivo e, due, perchè sono una donna! Devo dire che il secondo motivo mi diverte da matti!!! Una donna nel calcio?! Ma che ci fa?! E le parole che vorrebbero dire le vedi nei loro occhi... una sana perplessità traspare da ogni loro minimo movimento... E poi, tutte le volte, scatta una magia: diventiamo super amici con un elevato grado di complicità. Passano dal chiamarmi "dottoressa" (perchè forse all'inizio mi vedono un po' come una professoressa) al chiamarmi "Soli" (con la O aperta... diminutivo del mio nome usato dalle persone che mi conoscono meglio).
Seguo i ragazzi sia nei 2/3 allenamenti settimanali che nelle partire. Ovviamente, essendo parecchie squadre, li seguo a turno. Il momento in cui si lavora di più e sodo è in allenamento, 20 minuti prima della sessione condotta dal mister. Quindi per venti minuti ci immergiamo in un bellissimo percorso che fa emergere paure e soddisfazioni, obiettivi nuovi, miglioramenti, punti di debolezza e forza. Pensate che per i ragazzi sia impegnativo? nemmeno per sogno: continuerebbero a dialogare per ore! anche percè, ogni volta, ne escono potenziati!
Vi auguro un Marzo speciale! Solidea

mercoledì 28 febbraio 2007

post 2: il coach sportivo all'interno della società


All'interno di una società sportiva, come coach sportivo, lavoro a stretto contatto con l'allenatore ed i giocatori, di qualsiasi categoria e fascia d'età. In questo caso, potete capire come la figura del coach sportivo sia inserita nel "campo" e non nello staff medico. Ci sono infatti differenze sostanziali tra il psicopedagogista, psicologo dello sport ed il coach sportivo. In primo luogo, non mi occupo di patologie o disturbi che devono essere curati con la medicina, la competenza, in questi casi, è delle prime due figure. Il coaching è un processo motivazionale, non una terapia.
Mental training, focalizzazione su obiettivi, miglioramento della performance, identificazione dei valori, sono punti centrali che affronto con i giocatori. Ogni intervento varia comunque in base ai singoli soggetti ed alla loro età.
Con l'allenatore si crea un rapporto stretto di collaborazione, ognuno nel proprio ambito di competenza. Agli allenatori fornisco anche stimoli per una comunicazione di qualità con i loro allievi. E qui facciamo riferimento alla comunicazione interpersonale, cioè alla comunicazione tra più interlocutori.
"Coach", in inglese significa "carrozza", ed ecco svelta la mia funzione: fare da "mezzo" per raggiungere i risultati desiderati, per trasportare da uno stato presente (iniziale) a quello futuro (desiderato).
Nei prossimi post troverete altre informazioni importanti su come lavoro, sulla Pnl e su come è una mia giornata tipo.
Se avete curiosità, suggerimenti, domande e idee, contattatemi... sarò felice di rispondervi!

martedì 27 febbraio 2007

post 1: chi è il coach sportivo


Cari lettori, dalle tante mail ricevute, è emersa una sana curiosità sul ruolo del coach sportivo in ambito calcistico. E' per questo che cercherò di fornire alcune indicazioni in più con vari post.
Il coach sportivo, a supporto delle società sportive in genere, è nato dagli anni '70. Allora, viene da chiedersi: come mai non ne abbiamo mai sentito parlare? La risposta è abbastanza semplice: questa figura si è tenuta sempre nascosta, per una società sportiva era quasi un segreto avere qualcuno che provvedesse alla preparazione mentale degli sportivi. Oggi, per fortuna, non è più così, ed anche in Italia, si è capito quanto sia determinante la preparazione mentale nella prestazione sportiva.
L'allenamento del sistema mente-corpo, emozioni dell'atleta, viene definito Mental Training. La British Psychological Society, nel 2004, ha condotto una ricerca volta a definire l'incidenza della preparazione mentale nelle prestazioni sportive. Il risultato? Una buona preparazione mentale contribuisce ad elevare la performance fino al 57%.

lunedì 26 febbraio 2007

come capire il grado di comunicazione


Nel post del 23 febbraio, abbiamo affrontato il tema di "ascoltare... ma cosa?". Se non l'hai ancora letto, ti consiglio di farlo, così potrai seguire con più facilità questo post.

Ritorniamo all'esempio fatto: un nostro ragazzo ci dice "Mister, questa partita la perderemo". Con questa affermazione, il ragazzo può voler comunicare (ecco i 4 gradi) il fatto in sè, un significato (è la nostra squadra che perderà la partita), le emozioni (ho paura di giocare), o la sua intenzione (non voglio giocare).

Certo è, che dobbiamo capire la sua comunicazione e comprendere il messaggio sulla base non di una nostra libera interpretazione ma sul senso attribuito dal ragazzo a quel messaggio.

Ascoltare e capire, significa allora cercare di entrare in empatia con il ragazzo. Lo possiamo fare domandando, per esempio, hai detto...? ho capito bene? perchè? come? Cosa significa per te perdere una partita? come ti fa sentire questa situazione? Mi sembra che tu ti senta impaurito... perplesso... Cosa vuoi che accada? come posso aiutarti in questa situazione?

Con queste domande, che certamente devono essere sincere, volte cioè a voler capire veramente il messaggio del ragazzo, riusciremo a comprendere e definire ciò che il ragazzo vuole ottenere. Forse voleva ottenere un maggior dialogo, forse voleva sentirsi confortato, forse voleva attenzione.
Vi auguro una settimana emozionante!

domenica 25 febbraio 2007

buona domenica!


Auguro a tutti una domenica positiva e... divertitevi!

sabato 24 febbraio 2007

Real Marcianise: la strategia


Cari lettori del blog, avrete notato sicuramente dal post "questione anche di dirigenti" il "caso" Real Marcianise. Mi sono arrivate tante e-mail che mi sostengono ad attivarmi in questa avventura, anche per la curiosità di sapere come lavoro. Bene! Ho anche promesso ai tifosi del Real il mio aiuto pubblico da coach sportivo.
Ragazzi!!! io sono pronta! L'ultimo post di Gialloverde mi sollecita sul tempo... beh! la rapidità d'azione è il mio forte! Durante la notte, con la mia agenzia, abbiamo studiato una soluzione, un percorso che può portare a dei risultati. La strategia c'è! Sostanzialmente, quello che propongo è iniziare un percorso di personal coach, e non essendo io a Marcianise è un percorso che vorrei fare proprio con voi tifosi. Ma siete pronti a tutto? E' un compito estremamente importante quello che ci stiamo assumendo e vi ricordo che la strategia è pubblica, dobbiamo essere bravissimi e dare un esempio positivo! Senza il vostro aiuto in questa fase non posso far niente, quindi conto su di voi. All'interno di questo post, nei commenti, vi indicherò la strategia... a voi la palla!

venerdì 23 febbraio 2007

ascoltare... ma cosa?


Se vogliamo instaurare una comunicazione efficace con i nostri interlocutori, abbiamo capito che bisogna prestare più attenzione nell'ascoltare che non nel parlare. La funzione primaria dell'ascolto è quella di ricevere un feedback, di avere una chiara conoscenza dell'altro. Per un allenatore, l'altro è ovviamente il suo gruppo, la sua squadra.
Ma cosa dobbiamo ascoltare? Semplicemente le parole che ci vengono dette? No! Sarebbe riduttivo ed il processo di comunicazione sarebbe vanificato. Premesso che ognuno di noi comunica con 3 livelli, il verbale, il para verbale ed il non verbale, nel momento in cui viene detta una frase (o parola) si toccano 4 gradi di comunicazione: 1. si comunica dei FATTI; 2. si comunica dei SIGNIFICATI; 3. si comunicano EMOZIONI o stati d'animo; 4. si comunica delle INTENZIONI.
Facciamo un esempio concreto ed anche estremo. Siete un allenatore ed un vostro ragazzo vi dice: "Mister, questa partita la perderemo". A secondo del modo in cui viene comunicata questa frase può significare: 1. il fatto in sé, il dato; 2. è la nostra squadra che perderà la partita; 3. paura; 4. aiuto! non voglio giocare.
A questo punto, cosa è importante fare? Capire quale significato e quale comunicazione indiretta il ragazzo vuol farci passare. Abbiamo infatti visto che i 4 gradi di comunicazione sono tra di loro diversi, e capito il grado utilizzato dal ragazzo dovremo dare la giusta risposta.
Nei prossimi post vedremo insieme come capire il livello/grado utilizzato dall'interlocutore.
Vi auguro una giornata di "ascolto attivo"!

giovedì 22 febbraio 2007

ascoltare


Molti di noi, sono portati a parlare, parlare, parlare... per farsi capire, per essere protagonisti, per essere presenti. Eppure, la regola per una comunicazione efficace è: ascoltare. Se non conosciamo l'altro, il nostro interlocutore, la sua modalità di pensiero e di interpretazione degli eventi, come possiamo pensare di essere capiti? Facciamo un esempio: mi trovo al bar per un caffè. Vedo una persona interessante e inizio un dialogo: mi chiamo..., sono..., mi interesso di..., abito... ecc. ecc. Continuo a parlare per far sì che questa persona in poco tempo mi conosca, mi capisca... Ad un certo punto, mi dice: sorry, I speak English! ... ...
In cosa ho sbagliato? Non ho ascoltato. E questo è un grave gap, perchè mi sono precluso la strada del dialogo empatico, dove ci si mette in sintonia, dove si condivide il messaggio.
Uno dei problemi maggiori, è quando si pensa di sapere già la risposta, quindi c'è un rifiuto a priori dell'ascolto. Mi è capitato di sentir dire ad un allenatore: "ma che vuoi parlare con quel ragazzo... è fatto così! non gli interessa il calcio..."
Ma siamo proprio sicuri che le risposte su gli altri le abbiamo noi?
Nel post di domani vedremo cosa c'è da ascoltare del nostro interlocutore.

mercoledì 21 febbraio 2007

"come"


Tratto dal mio libro "Creare e gestire un team sportivo di successo - come fare!"

Ogni allenatore ha il proprio decalogo di comportamento che contrappone l’allenatore “vincente” all’allenatore “formatore”.
Il primo è visto in negativo perché è quel tipo di Mister che punta dritto solo alla vittoria, calpestando i diritti e le libertà di espressione dei piccoli, che vengono guidati come robot.
Permettimi una provocazione: premesso che sono pienamente d’accordo con il concetto che si vuol trasmettere, e faccio riferimento al rispetto dei piccoli, ma il termine “vincente” non è sbagliato per definire uno stile comportamentale errato?
Tra “formatore” e “vincente” qual è il termine che ti cattura di più?
Poi mi sono chiesta: “come mai ancora siamo fermi a dire devi essere così?... come mai ancora puntiamo l’attenzione su ciò che dobbiamo dire e non su come lo dobbiamo dire?...
All’allenatore viene detto: devi essere un formatore, devi saper comunicare con il gruppo, devi saper modulare la voce, devi catturare l’attenzione di chi ti ascolta…
Ai dirigenti vengono richieste competenze di gestione sempre più innovative, una capacità di organizzazione che esula dalla semplice voglia di fare ma necessita di conoscenze manageriali.
Sapere la normativa sportiva è indispensabile per la gestione della scuola calcio, ma poi occorrono strumenti di direzione aziendale, capacità di gestire un gruppo, di motivarlo e coinvolgerlo nel raggiungimento dei traguardi prefissati.

Abbiamo capito che “dobbiamo essere così”. Ma se “così” non lo siamo o per esserlo dobbiamo migliorare… “come” possiamo fare?
È il “come” che a noi interessa: come posso capire gli altri, come posso guidare un gruppo, come posso trasmettere le mie conoscenze, come posso organizzare strategicamente il mio lavoro, come posso modulare la mia voce, come posso catturare l’attenzione degli altri…
Il mio obiettivo è proprio questo: suggerire le regole per “come essere” e “come fare”.
maggiori informazioni su www.comunicaree.com

martedì 20 febbraio 2007

allenamento mentale



Nella trasmissione di domenica sera di "Che tempo che fa", condotta da Fabio Fazio, era ospite Alex Del Piero. Ha raccontato diverse cose, esperienze, ecc. C'è un particolare che non può essere sfuggito agli esperti di comunicazione e pnl: il racconto dell'allenamento mentale. Certo, Alex non ha usato questo termine, ma vorrei farvi notare come la preparazione mentale sia assolutamente efficace per raggiungere risultati. Cosa faceva Alex da piccolo? Ha raccontato, divertendo tutto il pubblico, di posizionare un divano al centro della stanza, e dietro una sedia che aveva la funzione di fare da porta. Alex si sistemava davanti al divano e, con una palla di gommapiuma (e per fortuna!) era pronto a raggiungere il suo obiettivo: superare la barriera (che era il divano) e segnare il goal proprio sotto alla sedia. Contemporaneamente, faceva la telecronaca dell'evento, come fosse una voce esterna che narrava tutti i suoi gesti fino a dire "goallll! Alex Del Piero ha segnato il goal!". Questa sua seconda strategia serviva chiaramente ad automotivarsi, a caricarsi. E pensate, diceva di aver fatto goal anche quando non era vero.
Certo, Alex non stava facendo un normale allenamento ma un allenamento speciale: quello mentale. Nei prossimi post vi svelerò alcuni segreti di questa forma di allenamento, intanto Buon Carnevale! ... chissà! forse qualcuno si vestirà da Alex Del Piero!

lunedì 19 febbraio 2007

questione anche di dirigenti!



Nella trasmissione televisiva "Quelli che il calcio", Candido Cannavò, parlando della violenza nel calcio, ha posto una questione, secondo me da non trascurare: i dirigenti sportivi. Cannavò ha lamentato una scarsa cultura e capacità dirigenziale di chi è al vertice di una società calcistica. Personalmente mi è capitato di riscontare una simile realtà, e credo che ci sia bisogno di una maggiore formazione. E voi, cosa ne pensate? Quali esperienze avete in merito? Vi auguro una settimana di pensiero positivo! Solidea

domenica 18 febbraio 2007

Buona domenica



Dopo sei giorni di lavoro... ci vuole una pausa! Ognuno si rilassa come meglio crede: guardando la tv, girando per centri commerciali, pranzando in famiglia, guardando le partite o seguendo lo sport preferito... Il riposo è sacrosanto, e allora: buona "pigrizia" a tutti!

sabato 17 febbraio 2007

Tought day? Think positive!


un esempio visivo di pensiero positivo!
p.s.: Vi ringrazio di cuore per tutte le splendide mail che mi inviate! Auguro a tutti un sereno sabato! Solidea

venerdì 16 febbraio 2007

etica emozionale



Mi piace definirla così: etica emozionale! Nello sport coaching, facciamo riferimento al Mental Training, cioè allenamento mentale per gestire gli stati d'animo. Le emozioni sono l'essenza della nostra vita, senza saremo tutti dei bicchieri vuoti... le emozioni ci fanno vibrare, ci danno la carica, possono farci toccare la felicità o... possono limitarci! Si! perchè tutti sappiamo che ci sono emozioni positive ed emozioni negative. Chissà poi, per quale strano mistero, tutti ricordiamo solo quelle negative...

Non siamo immuni dalle emozioni, mai: ci emozioniamo davanti ad un film, sorridiamo davanti ad una scena comica e, per entrare nel campo da gioco, esultiamo quando la nostra squadra segna un goal, saltiamo ad un metro da terra (che se ce lo chiedessero fuori dal quel contesto e momento, non ne saremo capaci!)...

Gli Istruttori/allenatori, sanno anche però, che, durante una partita, si sperimentano stati d'animo improduttivi. Quando? Quando riprendiamo in modo scorretto, per la foga del momento, i nostri allievi, quando utilizziamo la nostra gestualità per una comunicazione negativa (pugni alla panchina, calci al primo pallone che ci capita davanti) e quando rivolgiamo frasi pesanti all'avversario o all'arbitro.

Cosa ci succede in quel preciso momento? Non sembriamo più noi, siamo capaci di qualunque gesto, siamo trasformati... abbiamo perso il controllo delle nostre emozioni! Siamo come l'immagine che vedi in alto a sinistra: preoccupati, arrabbiati, delusi, disperati, confusi.

Quale vantaggio ne ricaviamo? E' davvero difficile trovarne uno!



Come possiamo gestire le nostre emozioni?

Ecco i punti salienti:

1. sapere che il controllo emozionale è sotto il nostro potere: possiamo dirigere la nostra mente.

2. fare un elenco delle emozioni che si provano durante una partita. Quali sono? Sono più le negative o le positive?

3. scegliere di cambiare! Significa decidere di abbandonare modelli di comportamento e emozioni che ci limitano. Fai attenzione, non basta dire "da adesso cambio!". Ci vuole consapevolezza, sicurezza, voglia e motivazione per affrontare un cambiamento.

4. Trova le motivazioni per cui dovresti cambiare. Per farlo, poniti questa domanda: a cosa vado incontro se non modifico questi stati d'animo? Prova a pensare a come ti vede il tuo gruppo, a quali messaggi gli trasmetti, e questo è molto importante! Cosa vogliamo insegnare ai nostri atleti, quale esempio vogliamo fornire? L'allenatore è un leader, e il leader è quello che dà l'esempio, non che fa l'eroe...

giovedì 15 febbraio 2007

Team work



Uno dei miei argomenti preferiti, in materia di comunicazione, è il team work (lavoro di squadra). Soprattutto in ambito sportivo, mi son trovata ad "insegnare" le regole per gestire e motivare un gruppo. Mi sono sempre sorpresa di come gli allenatori, nell'educare i ragazzi al calcio, pongano sempre l'accento sul fatto che una partita è un "lavoro di squadra". Quindi, e giustamente, al ragazzo che tende ad una prestazione individuale, egocentrica, si ricorda che i giocatori sono 11. Tutti devono contribuire e la regola prevalente è aiutarsi, "fare squadra". Principi giustissimi, più che validi.
In un recente corso, un allenatore mi ha detto: ho un gruppo affiatato però ci sono 2 ragazzi con una personalità ingestibile, sbagliata, che vanificano sempre il lavoro fatto con gli altri. La prima regola del team work, cioè fare squadra, vale anche per allenatore. Sappiamo che le conoscenze e competenze sportive (tecnica, tattica, ecc.) da sole non bastano per gestire un gruppo. L'allenatore deve saper comunicare, motivare, coinvolgere il gruppo che guida. Se è vero che l'allenatore è un leader è vero anche che deve conoscere la modalità di formazione e valorizzazione, prima, del singolo individuo, e poi, del gruppo/squadra.
Ognuno di noi ha una sua personalità che, senza entrare nella definizione tecnica, si riassume con: ognuno di noi ha un suo unico modo di reagire alle diverse situazioni ambientali. Tra queste anche la forma di comunicazione verbale, para verbale e non verbale dell'allenatore.
L'istruttore, nel guidare un gruppo, dà e riceve una continua serie di comunicazioni, che sono in continua evoluzione e non si fermano mai, anzi si autoalimentano.
Morale della favola: dal gruppo non va escluso nessuno; è necessaria una comunicazione flessibile, gestita di volta in volta a seconda della personalità che ci si presenta.

mercoledì 14 febbraio 2007

Free Hugs!

Cari amici, questa mattina il post rappresenta un passaparola. Ho preso spunto da una strategia proposta da Daniele Tombolini (ex arbitro di serie A... il Tombo, per capirci!). A fronte di soluzioni di estremi divieti, pene più severe, recinzioni e gabbie per tifosi... FREE HUGS (abbracci gratis!). Sarebbe bello vedere negli stadi un cartello come questo e sarebbe un grandissimo messaggio! Tifosi di tutta Italia: unitevi all'iniziativa e passate parola!

martedì 13 febbraio 2007

arbitri e affini in rete!


"arbitro: ti odio e ti amo" e... finalmente siamo più vicini!"
Grandiosa l'idea del Tombo di aprire un blog dove possono postare gli arbitri (e affini, come li definisce lui!). Qualche settimana fa, in un incontro con le Istituzioni del mondo arbitrale, ho sostenuto con forza la mia convinzione circa la necessità di rendere meno "lontana" questa figura. Abbiamo dei chiari ostacoli di comunicazione con gli arbitri, in senso generale. Ammettiamolo: non riusciamo a capirli, e peggio ancora abbiamo dei pregiudizi (idee precostitutite) che tendono sempre di più ad allontanarci. E' soltanto il dialogo che può migliorare un rapporto, la reciproca conoscenza. Il mondo arbitrale, sino ad oggi, è rimasto un po' troppo blindato nel suo circuito. Aprirsi non significa perdere l'autorità o il potere di essere giudice indiscusso della gara. C'è molto da lavorare in questo senso, però è già un successo l'apertura di questo blog: http://danieletombolini.com/arbitriincorner/ Bravo Tombo!

lunedì 12 febbraio 2007

c'è ancora un po' di nebbia in campo!




1) fischi, dalla curva sud dell'Olimpico, per "1 minuto di silenzio";
2) 4 ultras interisti arrestati;
3) a Bergamo, i tifosi dell'Atalanta, lanciano un petardo nel campo chiuso al pubblico;
4) rissa a Baronissi tra dirigenti dell'eccellenza.
Questo è quanto trasmesso dalle Tv nazionali, come risultato concreto di un turno di fermo del calcio italiano.
E nelle vostre realtà sportive cosa è successo? quale cambiamento si è generato?
Personalmente devo ringraziare pubblicamente quanti lavorano al mio fianco. Hanno dimostrato una correttazza assoluta delle regole ed un doveroso rispetto verso gli avversari. Non che prima non lo facessero ma si è accentuato un senso di responsabilità maggiore, soprattutto nei confronti dei giovani calciatori. Certo... ci vuole un pugno di ferro per isolare i soliti ......... !
Buona settimana! Solidea

domenica 11 febbraio 2007

Turn around


Da ieri sono ricominciati i campionati di calcio. Una settimana di stop ci è servito per riflettere? Sia che lavoriamo in club professionistici che dilettantistici, ognuno di noi può dare il suo contributo per rendere migliore il calcio, e soprattutto per far sì che per i più piccoli sia un vero divertimento. Iniziamo a darci da fare, ad agire, a migliorare partendo dalle piccole cose... TURN AROUND, guardiamoci intorno: c'è tanto da fare! Diamo l'esempio!
Vi auguro una splendida domenica ed un buon ascolto di questo video musicale! Solidea
P.S. Vi aspetto domani con le nostre riflessioni su quanto sia cambiato nel calcio, a tutti i livelli.

sabato 10 febbraio 2007

fisiologia e postura influenzano i nostri stati d'animo!


Per corrugare la fronte si mettono in movimento ben 65 muscoli.
Per sorridere solo 19.
Allora almeno per economia... SORRIDI!

venerdì 9 febbraio 2007

Motivazione: il nostro atteggiamento


Tra le tante e-mail che ricevo quotidianamente, ce ne sono alcune che mi chiedono di svelare "i segreti" del mio lavoro come formatore-motivatore. Con molto piacere accetto questa richiesta!
In ambito motivazionale, sia per il management delle aziende, sia nelle squadre di calcio, che con singoli individui, il punto da cui partire è l'atteggiamento. Non riusciremo mai a motivare una persona se il suo atteggiamento non è quello produttivo. Ognuno di noi ha un atteggiamento, che corrisponde al modo di vedere, pensare, sentire, definire, verso se stessi, in primo luogo, e verso gli altri e l'ambiente circostante, in secondo. Per motivare, e motivarsi, è necessario pertanto analizzare il grado di autostima verso la propria persona. Stimarsi non significa vantarsi... ma saper riconoscere i propri punti di forza, ed amplificarli, e i propri punti di debolezza. In generale non abbiamo limiti se non quelli imposti da noi stessi! Quando ci capita di dire "no, questa impresa per me è impossibile... non sono in grado...", perchè lo diciamo? In base alla mia esperienza, vi posso suggerire questa risposta: etichettiamo come "difficile" tutto ciò che non abbiamo mai fatto! Ecco, allora, il secondo versante dell'atteggiamento: verso il mondo esterno. Ci sono persone che guadrano accadere le cose... altre si domandano perchè siano accadute... ed altre lavorano per farle accadere! C'è differenza tra le 3 tipologie di persone? Chi, tra le 3, riuscirà ad ottenere risultati?
Vi lascio riflettere con questa citazione di G.B. Shaw: " Le persone che progrediscono nella vita sono coloro che si danno da fare per trovare le circostanze che vogliono e, se non le trovano, le creano!"
un abbraccio, Solidea

giovedì 8 febbraio 2007

Management sportivo: la sfida continua!




In questi giorni, mi sono trovata spesso a discutere sul management sportivo. Le riflessioni che sono emerse dal gruppo di lavoro sono abbastanza singolari. Da un lato, ci sono aziende che ne hanno fatto un grosso business. Molto in voga i corsi per direttori sportivi, dirigenti di "top management"... (... tra le altre cose... vi sfido a parteciparvi! Avete visto quali sono i requisiti per l'accesso?!). Dall'altro, ci sono le società sportive, che utilizzano figure non ancora professionali, e questo si verifica sia in società dilettantistiche che professionistiche. Ci mancherebbe! il loro lavoro è indispensabile ma non quando si tratta di management vero!
Management significa organizzazione, condivisione, visione, programmazione, strategia, flessibilità, immagine integrata, risultato. Per tutto questo sono indispensabili il piano marketing ed il piano di comunicazione (nei prossimi post parleremo in modo approfondito anche di questi strumenti)... Quante sono le società che li utilizzano?
Vi auguro un buon management della vostra giornata! Solidea

mercoledì 7 febbraio 2007

le regole per il successo!






Cari Amici, in questo breve video, troverete descritte le 5 regole per raggiungere il successo. Il successo non è un traguardo definito ma un processo in continua evoluzione. Se vi siete posti degli obiettivi e li avete raggiunti, dovete subito identificarne altri. Vi accorgerete, ad una prima visione, di quanto siano semplici queste regole. Riguardate il video, provate a fare un'analisi approfondita e vi accorgerete, invece, di quanto sia difficile mettere in atto in realtà qualcosa di semplice! Programmatevi per il successo! Vi auguro una splendida giornata! Solidea

martedì 6 febbraio 2007

finalmente siamo alle responsabilità!


Proprio ieri, abbiamo affrontato il tema della responsabilità all'interno di una società di calcio. Le responsabilità sono distribuite tra tante figure/persone che fanno parte di una struttura sportiva. Tra queste ci sono gli allenatori, i dirigenti, i custodi, ed i genitori. Finalmente ci siamo arrivati! Sia "Porta a Porta" che "Matrix", con ospiti diversi, hanno toccato questo tasto. Le società dilettantistiche devono capire che non sono spettatrici di un' insieme di regole che stanno per cambiare, sono invece le protagoniste assolute. Quel tasto è di un pianoforte che ci appartiene, a volte un po' scordato, con suoni sgradevoli che dobbiamo armonizzare! Ieri, ho ricevuto una mail di un allenatore che stimo molto, un allenatore d'avanguardia, uno di quelli che lavorano con la dolcezza, con alti valori e che lasciano libertà di espressione ai piccoli. Mi ha chiesto un consiglio su un'iniziativa che ha cercato di portare avanti. Partendo dal presupposto che i Comunicati Ufficiali della Figc, a livello Provinciale, siano indice di una "guerra sociale" quando riportano "ammenda a carico della società XXX per comportamento ingiurioso verso l'arbitro, ecc...", questo allenatore ha deciso di stilare un Vademecum comportamentale per i ragazzi in fase di gara. Un Vademecum che non rimanesse carta scritta ma che fosse condiviso da tutti. Ha così convocato una riunione con i genitori e dirigenti della società (alcuni genitori/dirigenti) per esporre l'iniziativa. BOCCIATA, motivata con un "i ragazzi sarebbero stati troppo legati in campo". Questo allenatore parla del progetto come "il mio impegno, la mia esperienza, il mio fallimento". E' stato definito come "l'uomo che crede alle favole"...
Lo so che non ci sono parole per descrivere questo fatto... vogliamo il bene per i ragazzi e proprio i genitori ci ostacolano. Questione di testa, di convinzioni e comportamenti radicati, di paura del cambiamento, di aspettative nel voler vedere nel proprio figlio il CAMPIONE. Mi domando: il campione, quello con la C maiuscola, è quello che non rispetta le regole? E' quello senza educazione? Boh!?
Questi freni ci sono, è un dato di fatto. Noi però dobbiamo andare avanti... c'è chi si è fatto mettere in croce per i Suoi principi... Personalmente, fossi stata l'allenatore, non avrei convocato in primo luogo i genitori, avrei invece realizzato con i ragazzi il Vademecum (magari a piccoli passi, con l'inserimento di piccoli gesti). In questo modo, i genitori avrebbero visto in concreto il miglioramento comportamentale dei propri figli, di riflesso, avrebbero adeguato il proprio comportamento, ed avrebbero accettato il cambiamento senza nemmeno accorgersi, in maniera graduale. Ricordiamoci: se abbiamo un sogno, un'idea nella quale crediamo veramente, dobbiamo lottare per essa ed essere flessibili nelle nostre strategie! Allenatore d'avanguardia: VAI AVANTI! Firmato: "La donna che crede nelle favole!"

lunedì 5 febbraio 2007

in attesa di una decisione...



Cari lettori, in attesa di una precisa decisione delle Istituzioni del calcio e della politica, sugli ultimi tremendi avvenimenti a Catania, cosa possiamo fare?

In due giorni abbiamo sentito un'infinità di pareri provenienti da esperti di calcio e presunti tali. Tutte le trasmissioni televisive di sport hanno discusso il tema della violenza negli stadi. Qualcuno ha cercato di attribuire colpe limitate ad alcuni soggetti: colpa delle società di calcio, colpa degli ultras, colpa di giovani irrequieti che trovano sfogo nei campi da pallone. Il calcio è malato... così non si può andare avanti... è l'unico sport nel quale si vedono certe violenze... Sapete la mia posizione in merito: c'è del marcio ma c'è anche del sano, sia nel calcio che in altri ambienti sportivi. Ci siamo dimenticati i casi di doping nel ciclismo? Nell' ultima gara di basket, disputata dalla squadra della mia città, ci son uscite le botte... Generalizzare non serve a nulla, così come fare i "falsi" moralisti. Ieri, leggendo i giornali, ho trovato alcuni pareri di personaggi dello sport. Mi ha colpito l'affermazione di un Presidente che diceva: "sono fatti vergognosi e vanno puniti". E sono daccordo su tutti i fronti. Però mi son detta: come mai questo Presidente dichiara questo alla stampa? Non si ricorda quando nelle trasferte organizzava gruppi di tifosi scalmanati, pagando il viaggio ed il pranzo, e lasciando che in una gara tirassero sassi al guardialinee?

Lungi da me il fare ramanzine... spero solo che questo momento ci induca tutti, me compresa, a riflettere sul serio, a riflettere su cosa dobbiamo migliorare nel nostro lavoro, nella nostra attività a contatto con i piccoli e con i grandi. In certi casi, siamo tutti "colpevoli", e tutti possiamo fare qualcosa per migliorare il calcio. Buona settimana! Solidea

sabato 3 febbraio 2007

STOP

UNIAMOCI ALLO STOP! perchè il calcio è una sana PASSIONE
e non è nato per uccidere!

venerdì 2 febbraio 2007

Solidea

Cari lettori, quello di questa mattina è il primo video, con una mia presentazione, realizzato dallo staff che collabora insieme a me nella Comunicare. Spero vi piaccia! buona giornata! Solidea

giovedì 1 febbraio 2007

Sport coaching: rivedersi



Dalla scorsa stagione, con una squadra di "Allievi", abbiamo iniziato ad utilizzare i video per rivedere le nostre partite. Lo scopo è stato quello di voler creare un terreno favorevole alla preparazione mentale. La focalizzazione degli obiettivi, la concentrazione mentale, il risveglio delle energie positive, diventano determinanti solo dopo "essersi rivisti". Il punto chiave è quello di cui abbiamo già parlato: cambiare prospettiva. Mentre gioco una partita, posso solo pensare di essere determinato ma non ho un riscontro oggettivo, non posso vedere da fuori qual'è il mio comportamento fisico e mentale. Se siete allenatori, vi sarete accorti quanto sia facile, dall'esterno, vedere se un ragazzo "è in partita" o no. Lui però non è in grado di analizzarlo, valutarlo, o perlomeno non riesce con la stessa facilità di chi lo vede con altri occhi.

Il "rivedersi" aiuta a: monitorare la gestione dei propri livelli di comunicazione; focalizzare gli aspetti che vanno migliorati; potenziarsi. Inoltre, c'è un altro aspetto fondamentale in questa esperienza: i ragazzi rivedono il video, il loro video, insieme, e questo li unisce ancora di più. Il "rivedersi" stuzzica il proprio orgoglio e soddisfa la curiosità di sapere come ci vedono gli altri. Sbaglio, o tutti noi, la mattina, in bagno, ci guadiamo allo specchio... facciamo le faccine... sorridiamo... sgraniamo gli occhi... profilo destro e profilo sinistro... ? E poi, se facciamo una passeggiata, magari per fare shopping, ecco qua che la vetrina del negozio ci serve come specchio... e prima di guardare in basso, verso gli oggetti in mostra, guardamo un po' più in alto, di fronte a noi, dove vediamo noi stessi! Splendida giornata a tutti! Solidea

mercoledì 31 gennaio 2007

Se fossi Julio mi in.....rei!!!


Ieri sera, sono rientrata in casa da una giornata impegnativa, verso le 23,00, con l'intenzione di rilassarmi, magari guardando la tv. E questo, infatti, ho fatto. Però non sono riuscita a rilassarmi, perchè quello che ho visto mi ha dato molto da pensare... Vediamo: cercherò di farvi un riassunto dei miei pensieri.
C'è un ragazzo, calciatore talento, che si chiama Julio Gonzales. C'è un episodio nella sua vita che ha cercato di rubargli un sogno. Un brutto incidente che l'ha segnato con la perdita un braccio. Julio va avanti, con una forza straordinaria che quasi fa paura! Il suo sogno è ancora lì, e lui lotta, lo si vede dagli occhi, per raggiungerlo. E sono sicura che lo raggiungerà. Lui crede, è determinato, ha una grande passione, conosce la sua forza. Julio è un esempio per tutti noi.
E poi, c'è un programma televisivo, Bivio (cosa sarebbe successo se...), condotto da Enrico Ruggeri...
Ospite della serata andata in onda ieri sera, era Julio. C'era anche Luciano Moggi. Fin qui tutto normale. Anzi, direi eccezionale per la storia che Julio ci ha raccontato. Non faccio riferimento all'incidente ma alle parole che lui ha detto circa il suo presente, alla voglia di andare avanti, alla voglia di tornare nel campo da gioco.
E poi, ci sono le perverse dinamiche televisive, che ci devono conquistare con il "nero". A Julio viene fatto vedere il suo possibile destino se dall'incidente fosse rimasto illeso. Devo fare i complimenti agli autori del programma perchè il destino di questo ragazzo straordinario, da cui dobbiamo imparare molto, poteva essere o così, come è oggi, o ancor peggio! La ricostruzione di un suo possibile percorso di vita, ci ha fatto vedere un Julio alle prese con il suo sogno di sfondare nel mondo del calcio, con un procuratore corrotto (non so se il riferimento fosse a Moggi), con una partita che doveva per forza perdere, con un calcio di rigore che doveva per forza sbagliare...
Per fortuna, uno dei 3 autori, ha deciso di far segnare comunque quel goal a Julio! Ma a questo non è stata data una rilevanza importante all'interno della scena costruita.
Allora mi domando: se non riesce un incidente a fermare il sogno di questo ragazzo... perchè la tv si permette di ucciderlo? Se fossi stata Julio mi sarei in.......ta!
Solidea

martedì 30 gennaio 2007

Arbitro... ti amo... ti odio!


Ieri sera ho partecipato ad un incontro dal tema "Rapporti arbitri calciatori". Erano presenti esponenti del mondo arbitrale ed ho avuto la fortuna di conoscere un arbitro che opera a livello internazionale. Personalmente, adoro questi incontri perchè sono formativi, fanno crescere e soprattutto riflettere. Certo è che l'abitro è il nostro bersaglio preferito! Da una parte, questo è abbastanza normale, se consideriamo le dinamiche di interazione e comunicazione tra gruppi. L'arbitro è l'unico diverso da noi e dai nostri avversari... l'arbitro è un uomo (ultimamente anche una donna) che ha potere decisionale. Ancora però non abbiamo capito che il suo giudizio è insidacabile, ed ogni volta che ci fischia contro, siamo pronti ad intevenire, a fargli capire, a cercare di redimerlo... Provate a pensare chi è l'arbitro. L'arbitro è: ... ... ... ...
Quanti giudizi, meglio considerazioni, positive avete espresso verso l'arbitro? Sicuramente poche, o forse nessuna! L'arbitro è quello che nell'ultima partita ha dato un rigore alla squadra avversaria e ci ha fatto perdere la partita... l'arbitro è quello che ci viene sempre a sfavore... l'arbitro è quello che non ha fischiato una punizione al nostro avversario ma le nostre le ha viste tutte... L'arbitro è cattivo se "tocca" la nostra squadra ma è bravo se "tocca" il nostro avversario.
Possibile che se perdiamo una partita la colpa sia dell'arbitro? Può un arbitro vanificare tutto il nostro lavoro, fatto durante la settimana? Certo l'arbitro sbaglia: è un uomo! Può un arbitro sbagliare intenzionalmente? Perchè, guardate il caso, se il suo errore è verso di noi... l'ha fatto volontariamente! Ma se è verso il nostro avversario... nemmeno ci poniamo il problema! Arbitro: ti amo e ti odio!!!
Quando in una partita un nostro ragazzo si trova difronte alla porta e sbaglia un tiro... e non va in rete... lo fa volontariamente? Ha commesso questo errore per punire noi? Non ne sarei tanto sicura! Quante volte, come dirigenti o allenatori, sbagliamo noi? Lo facciamo volontariamente? ARBITRO: dovrei amarti di più! Solidea

lunedì 29 gennaio 2007

Cambiare prospettiva!



Cari lettori, qualche giorno fa, abbiamo accennato all'utilizzo dei video. Avete visto il video riassunto dei mondiali 2006. Avete anche capito quanto sia forte e straordinario il potere delle immagini. Il visual, in questo senso, viene utilizzato dalla pubblicità, la quale ci racconta una storia, ci fa vivere un sogno, ci trasmette emozioni che poi... hanno lo scopo di indurci all'acquisto. Quando parliamo di immagini, apriamo veramente un mondo infinito... I video, vengono, appunto, usati dalle tv. E in ambito sportivo? Anche, ed il loro utilizzo è fondamentale. Non faccio riferimento ai video delle partite che vediamo il sabato o la domenica, ne tantomeno alle moviole. Come allenatori, avete mai provato a farvi riprendere durante gli allenamenti o nelle partite? Rivedere se stessi è fondamentale, in primo luogo perchè cambiamo prospettiva e con più facilità possiamo individuare gli aspetti di noi stessi che possiamo (o dobbiamo) migliorare. Questo esercizio lo faccio sempre fare nei miei corsi di public speaking... Capisco che all'inizio si possa aver timore di essere ripresi, e magari ci si sente un po' rigidi, imbarazzati... Chiedete aiuto a qualcuno che vi è vicino, e fatevi riprendere a vostra insaputa, in un momento nel quale nemmeno ci pensate. Rivedervi diventa un momento di vera crescita: quasi non ci si riconosce! Ho fatto, in ambito sportivo, e con gli allenatori, diverse volte questo esperimento. Tutti sono rimasti meravigliati! Hanno notato la loro gestualità, la prossemica, il loro tono di voce e le parole dette. E tutti hanno dichiarato che era necessario apportare al loro stile comunicativo qualche cambiamento, miglioramento.

Fate anche voi questa esperienza: proviamo a vederci come ci vedono gli altri, dall'esterno! Vi auguro una settimana ricca di soddisfazioni, cerchiamo di notarle! Solidea

domenica 28 gennaio 2007

sabato 27 gennaio 2007

Philosophy


Cari amici, quello di oggi, è un video sulla filosofia di vita. Sono principi della Pnl che dovremmo ricordare ogni giorno. Vi è mai capitato di svegliarvi la mattina con la voglia di fare NIENTE? o correre tutto il giorno per aver concluso NULLA? Vi è capitato di vivere una giornata senza motivazioni? E' normale, capita a tutti! Si può però rimediare, e bisogna farlo subito! La vita è nostra. Abbiamo dei valori, principi, viviamo in base ad essi, difendiamoli. Facciamo chiarezza nella nostra mente... decidiamo chi vogliamo essere... siamo noi i padroni di noi stessi... e viviamo con passione, perchè non si può trasformare nulla in luce senza emozione, amore! un abbraccio, Solidea
P.S. grazie di cuore per tutti i messaggi mail che mi inviate! Siete voi il mio stimolo più grande!